Ubba + Riccio "Desmond EP"
17 Giugno 2013, MusicReleaser ITALIA
Tracklist:
1) 800
2) Da Quando Mi Stringevi Forte a Te
3) La Ballata Del Michè
4) E Venne La Pioggia
5) Nella Sera (Feedback Version)
1 (De Andrè/Pagani), 3 (Petracchi/De Andrè)
2-4-5 (Ubaldi)
IL DISCO NELLE PAROLE DEGLI ARTISTI
UBBA
Premetto che scrivo queste note mentre ascolto “Eyes Like Sparks” di Paul
Westerberg, che se non è la più grande canzone degli ultimi 8.223 anni poco ci
manca.
10 fatti:
1. Desmond è un disco sotterraneo, nato e cresciuto in una cantina di Bologna
(quella di Riccio) 2 piani sottoterra. Registrato nell’Aprile 2011, missato e
masterizzato tra il 2011 e il 2012. E’ passato del tempo, ma di quelle prove a 8 metri
sottoterra mi ricordo solo che la signora del primo piano (quindi 3 piani più su)
veniva continuamente a dirci di abbassare il volume. Vorrei avercelo io il suo udito
quando toccherà a me avere 75 anni.
2. Desmond è un disco di ritorni: ci sono due cover (anarchiche) di De Andrè e
due rifacimenti di pezzi autografi vecchi (stravolti pure questi). Un solo inedito
(registrato a casa nel 2004), che però lascia senza parole (essendo uno
strumentale).
3. Desmond esce a 8 anni di distanza dal mio ultimo disco che, con le sue 31
copie vendute, è probabilmente destinato a rimanere il mio best-seller.
4. Riccio è un bassista, quindi qui suona la batteria. Nel disco il basso non c’è e
forse è un omaggio inconscio a Mark Sandman, per il vuoto che ci ha lasciato in
conto.
5. Desmond (per ora) non esce in formato fisico perché sono al verde e devo
comprare i pannolini per il pupo.
6. Desmond andrebbe ascoltato ad alto volume, possibilmente in macchina,
possibilmente di notte. Non sono le solite cazzate, è vero.
7. Riccio e Bond sono rispettivamente il batterista e il tecnico del suono migliori al
mondo. Senza di loro Desmond non sarebbe mai esistito.
8. Abbiamo lasciato fuori dalla scaletta una versione alcoolicissima di “Old West”
perchè suonava fuori contesto. Uscirà in futuro, tra un rutto e l’altro.
9. Se in giro sentirete parlare di questo disco, sarà solo merito vostro.
10. Per ottenere il suono di Desmond ci sono voluti circa 15 anni di ascolti, prove,
idee, birre e fischi nelle orecchie, ma credo che ne sia valsa la pena.
Meglio non potevamo fare,
buon ascolto
Ubba, Bologna 13 Giugno 2013
“I Love You Mary, But I Love DESMOND More” (Mary And Max”, Adam Elliot)
CARTELLA STAMPA
“Desmond” è la cronaca di ciò che avvenne, in un periodo imprecisato a cavallo tra il 2010 e il 2011, in una cantina (quella di Riccio) due piani sottoterra in quel di Bologna.
E’ un disco di ritorni, Desmond. Torna una canzone che aveva già trovato posto in un disco precedente di Ubba ("Da Quando Mi Stringevi Forte a Te" da “La Storia Di Come Mi Nascosi Dietro Alla Luna” del 2005), torna "Nella Sera" (canzone registrata in acustico nel 2009 e inedita su disco, ma il cui video ha girato parecchio su Youtube) e tornano anche due brani di Fabrizio De Andrè ("Ottocento" e "La Ballata Del Michè").
Nonostante ciò, il “trattamento cantina” mira a restituire immagini distorte di ciò che è stato. "Da Quando Mi Stringevi Forte a Te" inizia con una intro di slide (dobro) e sfocia in un ponte di assoli (di)storti mentre "Nella Sera", posta in fondo al disco, è forse il brano più rappresentativo della raccolta, col suo crescendo lento e il sing-along cui fa da contrappunto il tappeto di feedback. "E Venne La Pioggia" è invece uno strumentale (un inedito home recording del solo Ubba datato 2005) che traghetta il disco da un ipotetico lato A ad un ipotetico lato B. Allergico alle cover “fedeli”, il duo si è permesso anche di affogare due brani di De Andrè in una spirale di feedback, cercando, per quanto possibile, di arrivare a cover sufficientemente “anarchiche” e, perciò (data la natura dell’autore originale), rispettose.
Nei fatti, “Desmond” è una constatazione amichevole dopo un incidente, condita di feedback e distorsioni.
Nelle intenzioni invece, Desmond vorrebbe essere un grande e fragoroso errore di fuori fuoco.
Per i più curiosi, il titolo dell’EP è una citazione dal film “Mary & Max” di Adam Elliot (2009) e il retro copertina è un omaggio ai Thin White Rope (nello specifico, la copertina di “The One That Got Away”).