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UbbaFile Under:
CinemaPubblicato:
28/04/2010 17:46 Disclaimer: questa non è una recensione. Mary And Max è un capolavoro che tutti dovrebbero vedere. Quelli che seguono sono solo pensieri sparsi suggeriti dalla visione del film.
“Mary Dinkle’s eyes were the color of muddy puddles. Her birthmark…the color of poo."
Inizia così Mary and Max: dalla parte sbagliata della strada. Inizia, prosegue e finisce in una stanza, dietro al vetro di una finestra dalla quale guardare il mondo.
Mondo che, in Mary And Max, è quella strana massa di individui che si arrabatta ogni giorno per stare dietro alla vita, in un modo o nell’altro.
In una parola: gli ALTRI, così lontani e così vicini mentre si adoperano a sembrare così simili tra loro e così diversi da noi.
Attraverso lo sguardo del “diverso” Max, siamo costretti ad interrogarci se questo stesso sguardo sia in realtà dovuto o meno e di conseguenza se la sua (nostra) solitudine sia una causa o un effetto.
Sono insomma gli occhi a vedere qualcosa di strano o è la normalità che (se esiste) è strana (e dunque anormale) di per sé?
Perché esistono gli orari degli autobus se gli autobus non sono mai in orario?
Perché essere onesti e sinceri è troppo spesso considerato improprio?
Non si chiedono risposte: domandarselo costituisce già risposta.
Nel frattempo dedichiamoci a:
- possedere ogni Noblet
- avere un amico (non immaginario)
- ottenere una fornitura vita natural durante di cioccolato
una lista in tre punti per dire che in fondo l’unica cosa che ha senso è avere degli obiettivi nella vita, per dire che dobbiamo essere come siamo e non come ci vogliono, per dire che cantare a tono è facile, ma il vero cantante è chi stona senza vergognarsi.