Muccino, Mucciniano....parte I
Autore: Mic
File Under: Cinema
Pubblicato: 10/01/2009 16:33

Iniziare un discorso su Gabriele Muccino è cosa ardua, ma l’imminente uscita del suo, son certo, capolavoro   (Sette Anime) in un qualche modo mi spinge a farlo. Personalmente lo devo ammettere: io ammiro Muccino.  E lo ammiro non tanto perché mi piacciono i suoi film, lo ammiro per il fatto che è riuscito a diventare un importante indice con cui riconoscere il pattume intellettuale della popolazione in modo quasi scientifico. Ed è proprio in questi termini che ne voglio parlare oggi.

Se infatti consideriamo Muccino come una specie di righello (vedi figura sotto), ecco che,  misurando l’attaccamento del singolo individuo ai valori espressi in campo da Muccino, possiamo ottenere una nuova classificazione sociale basata su importante fenomeno: il Mucciniano.

Muccinometro

Il Mucciniano è una qualsiasi persona che, anche per pochi istanti, filosofeggia su qualsiasi possibile tema conosciuto (e non) in maniera del tutto casuale, normalmente con l’unico scopo di esaltare la propria persona. I temi affrontati solitamente sono temi generali che hanno un appeal un po’ su tutti. Alcuni cavalli di battagli sono: amore, tradimento, religione, differenza uomo/donna, fasciscmo/comunismo e globalizzazione.

Certe persone nascono Mucciniane, altre lo diventano, altre ancora lo sono ogni tanto e poi ritornano alla normalità intellettuale, altre ancora lo praticano come hobby. La maggior parte, purtroppo, lo è e non sa di esserlo.  Alcuni dicono che tutti noi siamo un po’ Mucciniani.  Io dico, Mucciniano sì ma con consapevolezza. Un po’ come bere e guidare: bere è piacevole ma è importante conoscere i propri limiti.

La figura è attribuita a Muccino in quanto il suo lavoro è questo: prendere un tema a caso che suscita un interesse di base in tutti i livelli sociali (amore, sfortuna, odio, tradimenti, generazione di 30enni stressati, divorzi, etc..) e filosofeggiare attorno all’argomento per un paio d’ore in maniera del tutto dozzinale.  Il suo successo è dato dal fatto che all’uomo medio piace sentirsi filosofo.  

Tuttavia, non voglio condannare completamente il sistema. Alle volte è piacevole astrarsi un po’ dalla realtà, specialmente al cinema. C’è chi lo fa con Muccino chi con Harry Potter chi con Miami Vice, chi con tutti e tre. Niente di male. Il guaio è che mentre io il giorno dopo non provo a prendere in mano una matita dicendo “wingardium leviosa” o  Ubba non va in giro sparando a narcotrafficanti con cui è diventato amico la settimana prima,  il Mucciniano convinto tende a non staccare mai.

In un prossimo episodio verrà pubblicata una tabella, basata sul Muccinometro, per riconoscere il proprio livello e quello dei propri amici. Nel frattempo, iniziate a guardarvi attorno….

 

Commenti

Autore: Silvia

Risposta pubblicata il 13/01/2009 16:09

Secondo me ignorate troppo la svolta americana di Muccino, l'evoluzione che ha avuto con "la ricerca della felicità." Intanto racconta una storia vera, e quindi si esce dal selciato del "sono un 30/40 creativo e borghese ma la mia vita fa schifo anche se mi porto a letto la Mezzogiorno/Stella/Bellucci". Vedremo col nuovo film se ha lasciato la vecchia via o se ci siamo illusi..


Autore: Ubba

Risposta pubblicata il 12/01/2009 01:00

Si, però Moccia è meno subdolo...nel senso che è apertamente sputtanato. Ozpetek e Muccino invece "sanno di colto", non so se mi spiego: è ovvio che Moccia è merda purissima, mentre gli altri due hanno una reputazione decisamente diversa e una "fedina penale immacolata", godono insomma di una certa reputazione che è luce riflessa dovuta agli argomenti che pretendono di trattare in modo profondo (mentre il più delle volte sono solo grotteschi).

Pessimi tutti e 3 comunque, imho.


Autore: Ross

Risposta pubblicata il 11/01/2009 20:11

Comunque Ubba, c'e' poco da dire: "come te nessuno mai"

Che cosa dire poi di tutti i film tratti dai libri di Moccia? Direi solo che piuttosto che vederli preferirei trovarmi "tre metri sopra il cielo" e quindi fuori dall'atmosfera... senza ossigeno, ovviamente.


Autore: marcy

Risposta pubblicata il 10/01/2009 20:12

è vero è vero...il mucciniano esiste!


Autore: Ubba

Risposta pubblicata il 10/01/2009 19:36

AHAHAHA.....AHAH...ahh...a...fatto, mi ci sono voluti dieci minuti buoni comunque...


Autore: Ubba

Risposta pubblicata il 10/01/2009 19:28

Mic ha scritto:

l'Ozpetekiano lo vedo più legato al tema "oh cioè ho visto un film bellissimo in cui c'era un trans che urlava a un gay che picchiava un prete che in realtà era una donna madre e quindi sono troppo sensibile e colto"

BUAHAHHAHAHAHAHAHA sto morendo dal ridere...

...quando smetto di ridere te lo dico, promesso


Autore: Mic

Risposta pubblicata il 10/01/2009 19:10

Direi che l'Ozpetekiano è più subdolo. In fondo il nome straniero fa sempre di più di quello Italiano. Quindi dire "bellissimo il nuovo di Ozpetek" non solo ti eleva a colto sensibile progressista liberista catto-fscio-comunista in un unica frase ma anche ti eleva a cultore del bel cinema in quanto regista straniero.

In linea generale comunque l'Ozpetekiano lo vedo più legato al tema "oh cioè ho visto un film bellissimo in cui c'era un trans che urlava a un gay che picchiava un prete che in realtà era una donna madre e quindi sono troppo sensibile e colto" mentre il Mucciniano è più relegato a "oh cioè ho visto un film bellissimo in in cui questi sentimenti terreni ci fanno così sofrire e noi siamo così piccoli nel grande disegno della vita e io ho pensato molto a quanto la mia vita fosse così e ho pianto quindi sono troppo sensibile e colto"...discorso complesso complesso..


Autore: Ubba

Risposta pubblicata il 10/01/2009 18:00

Devo dire che attendevo con ansia che venisse avviata questa discussione su Muccino, anche perchè nasconde una serie di implicazione sociologiche profonde, anche se la cosa non salta subito all'occhio. Anche per me il Mucciniano è il classico filosofo della domenica e aggiungerei ai temi da te citati anche tutti i discorsi relativi alla religione, al "chi siamo e da dove veniamo", alle congiunzioni astrologiche...insomma, la sfera di competenza del mucciniano e molto, molto vasta. Mi sembra inoltre che il perfetto prodotto del pensiero mucciniano sia appunto il fratello Muccino Junior (indimenticabile il filmone semitrash dal titolo che più mucciniano non si può "che ne sarà di noi?", ovvero come titolo metto una frase pesissima e poi il film è una merda che vorrebbe nascondere significati profondi). Poi, in calce aggiungo che di solito il mucciniano fa sfoggio della sua muccinaggine in presenza di ragazze da "intortare"...è li che viene fuori la vera potenza del mucciniano che tipicamente è un tipo che:
- cioè sì nella mia vita ho avuto troppe sfighe in amore
- cioè vedi, baby, in fondo il significato della vita qual'è?
- laciami stare, baby, sono infelice, profondamente infelice
- ho sempre la sciarpa al collo, fumo e ovviamente sono di sinistra (non perchè ci creda davvero, ma fa molto filosofo)

Infine la filosofia d'accatto si palesa con discussioni che starebbero bene in un film che starebbe tra la serie TV Stargate e il film "L'Ultimo bacio".

In ultimo agiungo che ci sarebbe molto da discutere sulle differenze/affinità tra il Mucciniano e l'Ozpetekiano, altro personaggio mitologico (in tutti i film di Ozpetek c'è un Gay, un transessuale, una mogle tradita etc...e fin qui nulla di male...il problema è che tutti urlano istericamente perchè il regista non vuole personaggi, ma stereotipi). Quindi anche i film di Ozpetek hanno creato il loro mostro dell'era moderna...ma se ne parlerà.
Per intanto, attendo con ansia il Muccinometro!


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