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Fuori LuogoPubblicato:
16/04/2009 18:25 L'oggetto del presente post è la vignetta di Vauro relativa all'aumento di cubatura dei cimiteri (vignetta che mi rifiuto di riproporre in questa sede e che potete trovare ovunque in rete).
Dunque, visto che le vignette pare vadano di moda eccone una per il caro Vauro
La prima cosa da chiedersi
La domanda da porsi in questo caso è una sola: C'è un limite? Esiste una linea che divide la buona satira dalla cattiva satira o no?
Io ritengo di sì, per il semplice motivo che niente di ciò che è indistinguibile può avere un reale significato o, in altri termini, è impossibile attribuire un qualsivoglia significato a ciò che è ingiudicabile per definizione. Chi ama la satira, deve di conseguenza credere che esista la buona satira e la cattiva satira allo stesso modo in cui chi ama gli spaghetti al pomodoro sa che la pasta al dente è buona e quella scotta fa schifo.
Cos'è la satira
A mio modesto avviso, la satira dovrebbe essere un modo di far riflettere e/o sorridere in modo pungente e stimolante. La satira è quindi un'arma di offesa e non un muro dietro al quale nascondersi tutte le volte che la si fa fuori dal vasino. Se prendiamo questa definizione come buona, si potrebbe semplicemente definire "cattiva satira" quella satira che non fa nè riflettere, nè sorridere.
Vauro e gli autoproclamatisi portabandiera della libertà
Vauro (e non è l'unico) si difende dietro alla parola "satira" usandola come uno scudo. Ora io mi domando: chi fa diventare uno strumento di offesa (la satira, appunto) uno strumento di difesa è un paladino della libertà di pensiero (e di satira) o un vigliacco?
Il vignettista che facesse una "cattiva satira" e poi, non pago, usasse la satira come alibi sarebbe un grande artista della satira o un semplice idiota?
Almeno facesse riflettere...
Certo, se almeno la famosa vignetta facesse riflettere, uno scopo l'avrebbe raggiunto...ma penso che 300 morti e migliaia di sfollati bastino a rendere l'idea del disastro.
Almeno facesse sorridere...
Certo, se almeno facesse sorridere...bè certo, forse per farci sorridere Vauro poteva sfottere Berlusconi che si presta allo sberleffo assai meglio di un terremoto.
Bè dai, ma non sarà mica di cattivo gusto...
Noooooooooooooooo, assolutamente nooooooooooooooo, ma figurati, sai che risate che si saranno fatti in Abruzzo!
In conclusione, Vauro in questo caso pare si sia nascosto dietro un muro con su scritto "SATIRA" a caratteri cubitali; questo non fa bene alla satira, questo non fa onore a Vauro.